Pubblicato il 25/10/2023 06:57:45
AA.VV. “Scrivendo 2023” – Kubera Edizioni
Per chi ama leggere, si è concluso anche quest’anno il Concorso Letterario “Scrivendo” che ha visto la pubblicazione di un libro a stampa che raccoglie i migliori racconti selezionati tra i partecipanti indetto da Kubera Edizioni cui hanno preso parte centinaia di autori più o meno conosciuti che con i loro scritti hanno ravvivato il contest con la preziosità dei loro interventi. Un sommario ricco di nomi, di avvenimenti, di sogni e di illusioni che si rinnova costantemente e che con i loro scritti danno vita ad una realtà sociale ‘diversa’ da quella cui siamo abituati a leggere sulle pagine dei quotidiani, fin troppo cariche di accadimenti cronachistici nefasti e altisonanti che poco e/o forse troppo, hanno a che fare con l’intimità intrinseca di quegli esseri umani che siamo. Ma non c’è solo il sociale, esiste una ‘verità’ nell’attività scrittoria di altrettanti autorevoli narratori, presenti in questo libro, più spesso trascurata perché volutamente non ascoltata, cui va riconosciuto il ‘diritto’ di essere rappresentati e quanto più di essere rappresentativi di quella ‘storia minima’ che tutti insieme andiamo scrivendo. Ma non parlo solo di scrittori, bensì anche di giornalisti, imbrattacarte, quanto anche dei redattori, dei grafici, degli impaginatori e degli stampatori che, con il loro lavoro ‘specialistico’ nei rispettivi campi di operatività, hanno portato fin dai primordi all’evoluzione della carta stampata, che tanto ha devoluto nel mondo a far conoscere la cultura e l’informazione, pedissequa del ‘sentire’ umano. Ci sono qui, condensati in questo libro di racconti brevi, molti aspetti della vita d’oggi e che forse mai ci viene dato d’incontrare nei corposi romanzi patinati ed edulcorati dalla grande distribuzione, che tuttavia non mancano di una loro bellezza formale che in più di qualche caso lasciano assaporare il sale (lo zucchero) della vita stessa degli autori. In rappresentanza dei quali voglio qui citare i titoli significativi del loro operato, a dimostrazione di quel rispetto che spetta ad ognuno. Meglio avrebbe fatto l’editore a citare i titoli nell’indice a fianco di ogni singolo autore: “Dimora” di Addolorata esposito. “Lo strano inverno di Marta” di Alessandra D’Agostino. “Quella strada” di Alessandra Vasconi. “Il mio Barbablù” di Anna Tarantello. “Biciclette” di Biagio Napoli. “Le unghie e la terra” di Claudia Teresa Pezzutti. “Le soddisfazioni della cantante solista” di Daniela Carmen Mainardi. “Non è più lei” di Daniela Conforti. “La casa di riposo” di Daniela Di Benedetto. “Ritratto di andata e ritorno” di Effeddì. “L’Amleto che visse due volte” di Fabiola Medici. “Miracolo a Trava” di Federico Battistutta. “Le ultime note” di Flavio Lucibello. “Hic et nunc” di Francesca Savio. “Forse un angelo” di Gabriele Astolfi. “Da Messina a Forlì via ponte” di Giancarlo Biserna. “Il tr-rrr-e-n-o delle sette” di Giorgio Mancinelli. “La rinascita” di Giovanna Panzolini. “L’assenza di uno spazio” di Giulia Di Paola. “Era notte a Roma” di Laura Marcucci. “La pace persa in una bacca” di Lina Ciampi. “Aria” di Maria Grazia Innocenti. “Il giocatore” di Nico Zucchini. “Amore o possesso?” di Nicoletta Rinaldi. “La melodia di Caterina” di Ottavia Durpetti. “Notte d’agosto” di Paolo Michiotti. “Matrioska” di Pietro Rainero. “Stanza 21” di Remo Badoer. “Una storia minima” di Rosanna Guarino. “Un’agghiacciante realtà” di Santo Forlì. “Solo” di Sebastiano Lucio Motta. “Il segreto” di Stefano Bambi.
Più che interessanti risultano le pagine dedicate ai singoli ‘curriculum’ e alle note afferenti all’attività, talvolta ponderosa, nei campi più disparati della letteratura, ma anche del teatro e del cinema, svolta più spesso a latere di un’altra attività, quel ‘lavoro’ necessario che ha assicurato loro la sopravvivenza e, non in ultimo, di poter scrivere le loro storie. Grazie.
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