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Flavio Ermini ’Antipensiero’ una favola contemporanea.

Argomento: Libri

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 02/12/2023 15:00:01


Flavio Ermini “Antipensiero” una favola contemporanea – Moretti e Vitali, 2023.

Il ‘non luogo’ è indubbiamente il nostro luogo attuale, afferente alla contemporaneità della illusorietà in cui ci troviamo a vivere, dove volenti o nolenti attraversiamo una frontiera, o meglio la soglia di un ‘altrove’ vicino e attuale che produce effetti di ritenzione ma anche di esclusione egualitari. In breve crea ‘mondi’ inusitati nella nostra coscienza, dove i sogni vanno ad occupare il ‘non luogo’ delle affabulazioni, facendosi spazio negli interstizi dell’ “Antipensiero” che per elucubrazione intellettuale finora non avevamo coltivato, ma che pure esiste nei preamboli che scriviamo nottetempo sui taccuini della memoria.
Avviene così che “nel cercare di corrispondere alla muta eccedenza di senso che va oltre le parole” (*), Flavio Ermini, autore di questa “Fabula” antica e pur sempre nuova, approda alla soglia di quell’ “altrove poetico” che gli è più caro, a cui ha dedicato tutta la vita spendendosi nella ricerca e nell’affermazione delle molteplici ‘voci’ che rendessero alla Poesia quella luce che la distingue dalle altre arti. Al contempo liberandola definitivamente dalle spore della disillusione di una individualizzazione fin troppo artata, verso il necessario cambiamento, “trasportando in parole quelle cose dal silenzio del mondo”(*), verso un nuovo sé universale.
Avverte l’autore: “Antipensiero è il nome dell’astronave che il bambino ha inventato per andare su una terra diversa da quella da lui finora vissuta. Antipensiero è anche il nome del Pianeta da raggiungere per vivere una vita diversa da quella finora vissuta.” Ma noi che leggiamo sappiamo, pur senza condividerlo, trattarsi di un invito a fuggire, senza perdere necessariamente coscienza della realtà, anzi assorbendo la funesta realtà vigente sulla terra (guerre, bombardamenti, macerie ecc.). Sì che si deve inventare una “Antiterra” , un non-luogo in contrasto con il luogo effettivo in cui si vive sulla Terra, dove i due protagonisti, un ‘bambino’ e una ‘bambina’, riversano i loro giochi innocenti:

«Il gioco più bello era quello degli angoli. Lo giocavano spesso, era un gioco che serviva a mantenere i segreti. […] Le macerie erano il posto più bello dove giocare. C’erano sempre nuovi sentieri e nuove piante d’ortica che servivano a tenere lontano i grandi.»

Ma non era certo quello il problema più grande, era trovare il tempo e lo spazio per giocare in piena libertà; allora tornare all’astronave ‘Antipensiero’, piuttosto era se tornare o restare sul nuovo pianeta dove vivevano certi ‘filosofi’ indecisi: «La differenza riguardava esclusivamente l’elemento teorico. […] L’Antipensiero infatti si sviluppava avanti e indietro nel tempo, a destra e a sinistra nello spazio.»

Ma che la storia continui o finisse qui, ha poca importanza, va detto che in fondo ad alcuni sogni c’è un prima e un dopo inespressi, un senso di rottura e di meraviglia con cui nulla può confondersi col mondo reale. Non riusciremo mai a colmare di senso ciò che senso non ha, se non lasciando che i sogni attraversino quel ‘non-luogo’ dove infine un altro mondo è possibile, e non necessariamente davanti ai nostri occhi. L’insegnamento, se mai si possa insegnare ad essere poeti, è quello in cui è reso possibile confondere il proprio status mentale e abbandonarsi al sogno, le cui onde liriche e/o comunque sonore, si gonfiano sospinte ad andare più lontano, quell’andare ‘oltre e altrove’ che pur s’adduce ad ogni favola nel rovesciamento della realtà in cui si conduce.

“Ed eccolo l’istante tanto temuto, tanto paventato, tanto sognato, è qui giunto. […] E il tempo immenso si versa tutto intero sul suo limite con una determinazione per la quale non può che dissolversi senza lasciare traccia.” (**)

La fabula è qui in questo piccolo pregiatissimo libro di Flavio Ermini curato da Lucio Saviani che aspetta di essere letto per intero, non per tornare ad essere bambini, quanto per aiutarci a diventare grandi e “stabilire così un nuovo Essere” che sarà domani, o forse che non sarà mai.


Note:
(*) Introduzione al libro di Lucio Saviani.
(**) Antonin Artaud "L'arte e la morte" - L'Orma Editore 2023

L’Autore:
Flavio Ermini è poeta, narratore e saggista. Ha prestato il suo operato per Mondadori ricoprendo importanti ruoli editoriali. Consulente di alcune case editrici, collabora all’attività culturale degli Amici della Scala. Dirige dalla fondazione la rivista di poesia e ricerca letteraria Anterem. I suoi testi sono tradotti in francese, inglese, slavo, spagnolo e russo. Per Moretti & Vitali tra gli altri ha pubblicato “Il moto apparente del sole” (2006), “L’originaria contesa tra l’arco e la vita” (2009), “Il giardino conteso” (2016), “Edeniche. Configurazioni del principio” (2019), alcuni dei quali recensiti in Larecherche.it. Con Lucio Saviani dirige la collana “Narrazioni della conoscenza”.

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