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Cinema - con Cineuropa News

Argomento: Cinema

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 22/03/2024 05:59:43

Cinema con Cineuropa News

Film / Recensioni Italia
Recensione: “Eravamo bambini”
di Vittoria Scarpa

20/03/2024 - Marco Martani dirige con disinvoltura il suo terzo lungometraggio, che combina thriller di vendetta e film di formazione, tratto da un monologo teatrale di Massimiliano Bruno. Cinque giovani antieroi in cerca di vendetta, vent’anni dopo un tragico evento che ha segnato le loro vite, quando erano poco più che bambini. Ma il passato torna sempre e, prima o poi, tocca farci i conti. È un riuscito mix di Revenge thriller e film di formazione il nuovo film di Marco Martani, Eravamo bambini, presentato lo scorso ottobre in Alice nella città (18ma Festa del cinema di Roma) e ora in uscita nelle sale italiane, il 21 marzo con Europictures. Liberamente tratto dal testo teatrale Zero di Massimiliano Bruno, che firma la sceneggiatura insieme al regista, il terzo lungometraggio di Martani (Cemento armato, La donna per me) è innanzitutto un dramma umano che intreccia tre piani temporali diversi e cinque storie di vite spezzate, quelle di un gruppo di amici che condividono un trauma lacerante, ma che da quel fatidico giorno d’estate di venti anni prima non si sono mai più visti. Tutto ha inizio in un piccolo paese della costa calabra, dove il cosiddetto Cacasotto (Francesco Russo), considerato un po’ lo scemo del villaggio, viene fermato dalla polizia, di notte, nei pressi della villa di un potente uomo politico locale, con un lungo coltello in mano. Trasportato in caserma, Cacasotto comincia a parlare. Subito dopo ci vengono presentati, uno per uno, gli altri protagonisti, ognuno alle prese con le proprie esistenze disfunzionali: Gianluca (Alessio Lapice) è un poliziotto che fatica a controllarsi quando si tratta di usare il manganello; Margherita (Lucrezia Guidone) fa la giornalista e si dedica al sesso occasionale più degradante; Walter (Lorenzo Richelmy) è un trapper di successo, scontroso e ruvido, anche con sua figlia piccola; Andrea (Romano Reggiani), fratello minore di Margherita, fa uso di droghe pesanti e prende botte dagli strozzini.
È una sequela di tranches de vie desolanti quella a cui si assiste all’inizio, inframezzate da immagini ben più calde e solari, che si rivelano poi appartenere a molti anni prima e riguardare proprio quegli stessi personaggi, da piccoli, quando con i loro genitori trascorrevano le vacanze al mare, in Calabria. Quando un sms compare sul cellulare di ciascuno di loro, oggi trentenni, chiamandoli a raccolta per una tanto attesa, e non meglio specificata, resa dei conti (“è arrivato il momento, chi c’è c’è”), il puzzle comincia pian piano a ricomporsi. Compare quindi un sesto membro di quella vecchia banda di amici, Peppino (Giancarlo Commare), figlio del temibile onorevole Rizzo (incarnato da Massimo Popolizio) e a sua volta segnato da una figura paterna a dir poco ingombrante.
Co-fondatore della società di produzione Wildside e autore di oltre 50 sceneggiature per il cinema (tra cui quella di La mafia uccide solo d’estate, premio EFA 2014), Martani dirige con disinvoltura i frammenti di questo intreccio che si fa via via più decifrabile, mantenendo una buona dose di suspense fino alla fine e offrendo non pochi colpi di scena. Supportato da un cast di attori giovani ma già esperti, in piena sintonia fra loro e abili nel restituire le varie sfaccettature dei loro personaggi (non sono eroi che vanno incontro alla vendetta, ma persone traumatizzate rimaste congelate a quel giorno di vent’anni prima), il film offre una buona variazione, dolente e a tratti cruda, sul tema dell’innocenza perduta.
Eravamo bambini è una produzione Minerva Pictures e Wildside, in collaborazione con Vision Distribution e Sky.


One World Prague 2024
I diritti umani e le loro violazioni sono al centro del 26mo One World Film Festival
di Ola Salwa

20/03/2024 - L'evento internazionale prende il via oggi a Praga con 96 lungometraggi e 10 progetti VR, oltre ad alcuni titoli di fiction, per la prima volta in selezione
A screening of the Oscar-winning documentary 20 Days in Mariupol by Mstyslav Chernov will open the 26th edition of the Czech-based One World International Human Rights Film Festival, which unspools from 20-28 March in Prague, Boskovice, Jeseník, Šumperk and Vsetín. In the following days and weeks, the event will expand to 43 other cities in the country and will run until 21 April. This year’s selection encompasses ten VR projects and 96 full-length films, including narrative forms for the first time ever. The programmed is organized into competitive and non-competitive thematic sections, which cover much-discussed and relevant issues: Identities, Structures of Power, The Middle East, Ecosystems, Searching for Freedom, On the Edge of Maturity, and Communities.
The International Competition rounds up 11 documentaries that – apart from A Shaman’s Tale by Beata Bashkirova and Bashkirov Mikhail (Czech Republic/France/USA), which is enjoying its world premiere – have already passed through other festivals, garnering recognition and accolades along the way. They are A Bit of a Stranger by Svitlana Lishchynska (Sweden/Ukraine/Germany), A New Kind of Wilderness by Silje Evensmo Jacobsen (Norway), Agent of Happiness by Dorottya Zurbó and Arun Bhattarai (Bhutan/Hungary), Flickering Lights by Anirban Dutta and Anupama Srinivasan (India), Hollywoodgate by Ibrahim Nash'at (Germany/USA), KIX by Bálint Révész and Dávid Mikulán (Hungary/Croatia/France), Life Is Beautiful by Mohamed Jabaly (Norway/Palestine), Silence of Reason by Kumjana Novakova (Bosnia and Herzegovina/North Macedonia), The Monk by Mira Jargil and Christian Sønderby Jepsen (Denmark/Netherlands) and, last but not least, Venezuela: Country of Lost Children by Marc Wiese and Juan Camilo Cruz Orrego (Germany).
On top of that, the audience can watch films gathered within the Immersive Films Competition, Right to Know Competition and Czech Film Competition. The festival also offers in-depth conversations with the filmmakers and experts that will enhance the reception of the films and provide additional context to the conversation about them.
The narrative film selection includes festival darlings like Estibaliz Urresola Solaguren’s 20,000 Species of Bees, Ladj Ly’s Les Indésirables, Elene Naveriani’s Blackbird Blackbird Blackberry and Agnieszka Holland’s Green Border. In actual fact, the Polish director, who graduated from FAMU and works regularly in the Czech Republic, is set to give a master class and, on the eve of the One World festival, presented a special Homo Homini Award to the editor-in-chief of Azerbaijan-based Abzas Media, Leyla Mustafayeva.
Referring to the global state of human rights, Holland said: “On the one hand, there is the cradle of freedom and solidarity, democracy and human rights. On the other hand, the worst imaginable crimes against humanity. Festivals like One World play a tremendous role in raising awareness. They serve as vital platforms for spreading both knowledge and empathy.”


Series Mania 2024
La serie inedita di Giuseppe Tornatore Il camorrista venduta in diversi mercati
di Martin Kudláč
21/03/2024 - Il regista italiano premio Oscar ha curato i lavori di restauro della sua miniserie tv, tenuta nel cassetto per quasi quarant'anni e ora nel programma di Séries ManiaThe miniseries The Camorrist, shot by Oscar-winning Italian director Giuseppe Tornatore, is coming to the small screen nearly 40 years after it was originally shot. The show was filmed alongside his feature-length movie The Professor.
The film was released in theatres in 1986, while the series was shelved indefinitely. “Unfortunately, the movie didn't have an easy life, owing to the controversial themes it dealt with, and it disappeared from circulation a few weeks after its release in theatres. Discouraged, the distributors never aired the television series, and the five episodes were lost in the 35 mm material warehouses,” explains the director.
The never-before-aired series got a second chance after it was recently sold to multiple European territories. The 18th edition of the Rome Film Fest premiered the first and fourth episodes, which are also screening at the ongoing Series Mania festival in Lille (15-22 March).
The Camorrist delves into the life of a Camorra boss known as “The Professor” (Ben Gazzara), who manages the reformed Camorra from behind bars. With the aid of his loyal sister Rosaria (Laura Del Sol), he escapes, establishing a powerful criminal empire that permeates every stratum of society. “The current reworking, which required great artistic and professional commitment, has been completed after almost a year of activity,” explains Titanus president Guido Lombardo.
The series underwent a 4K restoration, overseen by Tornatore himself, and features an original score by Oscar-winning composer Nicola Piovani. “Thanks to the revival of the glorious Titanus brand, those five hours have emerged from the shadows, and Guido Lombardo, together with the new executives, asked me to restore and re-edit them. I gladly accepted the challenge, which involved a new 4K scanning of the original materials, innovative colour correction, a prodigious remaking of the mono sound converted to 5.1, and resizing to the 16:9 format from the original 1:33. The editing remained intact, but with slight adjustments to reduce the duration of each episode to about 55 minutes,” elaborates the director.
The series will air on Mediaset in Italy and has been acquired by AMC for Spain and Portugal. In addition, The Camorrist has already been sold to further territories, including Slovakia, the Baltics and the CIS.
The Camorrist was produced by Titanus Production and RTI/Mediaset. Its distribution is handled by Minerva Pictures.







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