‘maree’ - all'amico Nicola Aurini
ho viaggiato a lungo sul limitare del mare
affrancando nei porti le bianche vele
della mia giovinezza
lì dove il susseguirsi delle maree
mi conducean nell’avventura dei giorni
allorché l’adulta età ritrovasse il canto delle onde
ove il cambiare di sponde altri luoghi e altre genti
appresi a conoscere
tutte diverse e pur tutte uguali
nel giubilo danzante della vita
come di creature che insieme concepiscono
un'unica velleità di sopravvivenza
altresì compresi che il canto poteva farsi preghiera
levata al misterioso Iddio che sovvede
d'ogni cosa dell'andamento umano
ciò che all’arbitrio reclama il continuo riscatto
della cercata felicità
che di maree la vetusta età ricolma
allorché lasciata la sponda l’onda ritorna
a ritrovare l’altra che d’apprima avea lasciata
sì che la senile età delle burrasche e le tempeste
solo ricordar vuole le nuvole che
come bianche vele un dì vide passare
sul limitare dell’immenso mare
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