Pubblicato il 14/10/2015 15:13:39
Dimenticàti in una cala della notte, ciechi neonati esposti al mutuo calore lieve delle nostre mani, e dell’alito che gonfia appena le vele dei capelli. Scivolano in lontananza le traiettorie dei mondi, semina la carena della stanza un solco perso dentro il mare d’inverno. Siamo noi soli il fuoco di Vesta vivo nel ventre inferno dell’arca, il lumino del faro che ammicca, palpita attraversando il muro della burrasca.
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