Michele Miano, So che ti prenderai cura di me, Poesie e appunti, Guido Miano Editore, Milano 2025
Recensione di Raffaele Piazza
Michele Miano (Milano, 1971) editor e co-editore di Guido Miano Editore. Studi classici e laurea in Giurisprudenza. Consulente legale, insieme alla professione, coltiva la passione per la storia del libro e della stampa. Umanista bibliofilo, da sempre nel mondo dei libri e dell’editoria indipendente con la casa editrice di famiglia è operatore culturale, poeta, critico letterario e d’arte.
Per la sua natura composita il volume del Nostro, che prendiamo in considerazione in questa sede, può essere considerato un ipertesto attraverso le linee di codice che si affiancano intersecano e sovrappongono e che sono poesie, appunti, riflessioni, ricordi e una sorta di soliloquio con il genitore.
Evocativo il titolo del libro So che ti prenderai cura di me, affermazione o per meglio dire invocazione che l’autore pare rivolgere sia ad ogni singolo potenziale lettore, sia alla memoria della figura paterna che è centrale nel discorso complessivo. quasi come un nume tutelare.
Se in tutti i rapporti non solo tra esseri umani è fondamentale e presente una quota incontrovertibile di affettività, se nella vita tutto è un fatto affettivo, questo fattore x, legato intrinsecamente alla condizione umana, acquista ridondanza proprio nel titolo stesso di quest’opera e sta al lettore interlocutore dello scrittore ritrovare il filo rosso che lega le parti del libro che diacronicamente si dipana attraverso la storia di persone che virtualmente potrebbero essere considerate come eroi nel muoversi attentamente per la creazione e poi la gestione di una Casa editrice e se nella vicenda c’è un protagonista è proprio Guido Miano padre di Michele e Carmelo e fondatore della Casa Editrice stessa.
Il libro è impreziosito da alcuni aneddoti e foto di repertorio di alcuni personaggi della cultura che lo stesso letterato ha conosciuto e frequentato in varie occasioni e con cui ha stabilito rapporti di lavoro produttivi e felici.
Il lavoro si apre con due scritti introduttivi, A te che leggi e Lettera a mio padre Guido, nel quale il figlio afferma che con Guido stesso forse senza volerlo già si erano detti tutto e continua il Nostro scrivendo che “le cose non dette” hanno il sopravvento su di noi e hanno il fascino del mistero, di cose rimaste in bilico in sospeso nel limbo di chiaroscuri, di parole mai chiarite, mai decifrate, mai capite in fondo.
In A te che leggi il poeta scrive che la sua opera è una sorta di Zibaldone (così lo avrebbe chiamato scherzosamente mio padre) appunti / riflessioni / poesiole sgangherate dell’età giovanile.
A proposito delle poesie presenti nel volume è doveroso definirle neo-liriche tout-court e riconoscere che in esse una natura interiorizzata è la protagonista; inoltre si deve constatare che è ironica e segno di modestia la suddetta autodefinizione di tali liriche da parte di Michele perché si tratta invece di testi leggiadri e compiuti, intensi e icastici nella loro leggerezza.
In Primavera leggiamo: «Primavera ritorna/ e il dolore mi addenta/ con morsi di gelo./ È il vento che scuote profonde solitudini./ Lieve cielo/ terra che respiro./ Sospeso ad un filo di vento/ scioglimi da questo peso./ Volteggiate rondini/ come bianche colombe…».
A livello stilistico e formale le poesie sono raffinate e ben cesellate e in esse prevale la linearità dell’incanto.
In Vita: «Un alito di vento/ accarezza le foglie./ L’aria tiepida/ avvolge il volo delle farfalle./ Un usignolo geme da lontano/ Scroscia il limpido gorgheggio.»
Una vena sorgiva, trasparente e luminosa nella sua complessità connota i versi di Michele Miano e le suddette caratteristiche si ritrovano anche nelle sue prose contenute in questo libro nei loro vari generi.
Raffaele Piazza
Michele Miano, So che ti prenderai cura di me. Poesie e appunti, Guido Miano Editore, Milano 2025, pp. 80 , isbn 979-12-81351-64-6 mianoposta@gmail.com.
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