Raffaele Piazza, Poesie per Alessia, Guido Miano Editore, Milano, 2025
Alessia: tempo, amore, visione
In un tempo sospeso tra il 1984 e il 2014, tra il reale e il visionario, Alessia, in Poesie per Alessia di Raffaele Piazza di recente uscito per la casa editrice Guido Miano Editore, attraversa la vita come un campo seminato di simboli, presagi, stagioni e desideri. E la attraversa in un libro che non deve essere pensato come una raccolta di liriche ma piuttosto come un poema narrativo che è al contempo una liturgia dell’essere e un film interiore composto da fotogrammi poetici che si susseguono come respiri.
Al centro del testo c’è appunto lei, Alessia, figura archetipica e profondamente umana, ragazza e donna, corpo e spirito, desiderio e meditazione. La sua è una traversata esistenziale che si compie attraverso l’amore per Giovanni - amore carnale e spirituale, concreto e metafisico - ma anche attraverso il paesaggio, il tempo, i segni naturali che punteggiano la sua esperienza: la fragola come simbolo di rinascita e piacere, la pioggia come purificazione, la luna come specchio d’anima, l’angelo come guida e soglia.
Le stagioni, poi, si alternano come stati interiori, e quell’auto che si vede scivolare nel 1984 è come un’epifania, una sorta di ingresso nel mito personale. E ogni luogo, dal Parco Virgiliano all’Albergo degli angeli, è geografia interiore, trasfigurata dal sentire. Nulla è solo ciò che appare, piuttosto, ogni elemento è segno da decifrare, materia che si fa sogno, memoria che diventa futuro.
Il linguaggio di questo libro è denso, stratificato, ricco di metafore, sinestesie, allitterazioni, come se la parola cercasse di avvicinare ciò che non può essere detto, ma solo percepito in una tensione continua tra flusso di coscienza e precisione evocativa. L’assenza poi di una punteggiatura forte e l’uso reiterato di immagini naturali e simboliche restituiscono la voce di Alessia come un canto antico, un respiro profondo nel corpo del tempo.
Un poema, questo, che si presenta ed è un rito d’amore e insieme una preghiera laica che parla a chi ha amato, atteso, attraversato in silenzio il gelo dell’inverno aspettando il ritorno del raccolto e quell’istante in cui la vita si lascia toccare nel suo punto più fragile e per questo più luminoso.
In queste pagine - che oscillano tra sogno, memoria e visione - il lettore non troverà una trama lineare, ma una mappa dell’anima, una geografia interiore, fatta di corpi, stagioni, parole non dette, e gesti minuti che illuminano l’ordinario con la forza di un autentico amore, in uno stile che sa mescolare con grande equilibrio flusso di coscienza, simbolismo naturale e tensione spirituale.
Attraverso la voce di Alessia, donna-ragazza in continua metamorfosi, si compie così un viaggio lirico fatto di resurrezioni quotidiane, innamoramenti, ferite e incanti e Giovanni, figura dell’amore carnale e salvifico, è la presenza che accompagna il racconto, una presenza a volte reale a volte visionaria ma che è sempre punto di riferimento e chiamata.
Viaggio lirico, dunque, le Poesie per Alessia ma anche una liturgia laica dove, come dice la stessa Alessia, “Il tempo non esiste” perché a esistere è solo questo canto, un canto limpido e solido che Raffaele Piazza ci ha generosamente donato.
Silvia Comoglio
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