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Restaci accanto

di Amina Narimi
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Pubblicato il 18/04/2016 09:58:13

 

 

Mio Aman,  Adam, e purissimo Amen

vivo e iridescente principio

che mi accompagna oltre l’inizio

di una vita intera con te,

ben  più patendo e con passione

le nostre lingue si sono incarnate

fino a nascere Noi. In questo credo

si dia  la trinità. Discesi  

nel profondo di una coscienza

divenuta terza e trina insieme

un sacrificio.

 

Io credo che Noi abbia fatto qualcosa di sacro,

un nascondiglio commosso alla luce.

 

Ed ora non posso tornare da dove

ho mandato il vento nel mistero

della bellezza che nasce,

nello slancio a vuoto, che ha detto: sì,

alla fiducia, la grande sorella

senza ragione né prova.

Dove non giunge la comprensione

 

lacrima delle cose la mano

di uno sguardo, nell’anima,

a mezza costa,

l’ambra che tiene il fossile

dove il punto di partenza della voce

è fermo. Intriso di perdita

intuisco il soffio delle parole

per rifare ogni volta l’innocenza,

forse una vibrazione nel legame,

come fili d’oro tra le ferite

nidi, nel non essere, di grazia.

M’inoltro nell’ombra e molto di più

 

spingendo come una genesi,

spingendo il coraggio sull’orlo

col muso in avanti

risalgo dal sangue: la croce

è una stella,

abbandonata la spoglia ninfale

di questo dolore,

tersa e pulita nel vento fiorisce

nuova la voce.

 

Per raccogliere respiri vi è un segreto

tacere

di parecchie vite mano nella mano

ai piedi del nostro albero

- nel tempo di dedicazioni

a ricordare il luogo originario

di altro vento.

Unico culto la cura, i baci la liturgia,

nell’incertezza benedetta che suggerisce la ricerca,

nella grammatica da Maddalena,

fedele perché ama,

nel Vangelo mai fermo,

che stupisce a ogni curva.

Sì. La fede è itinerario,

è cambiare e ricominciare, seguire e camminare,

leggeri,

con tutto ciò che si oppone alla morte

come fosse  un sesso aperto

e insieme

l’imene intatto, sulla larghezza del cuore

 

Restaci accanto. 

Tutte le parole sono state dette.

Respirare è conoscere ora.

Nell’infinito intreccio di Indra

nel meraviglioso riflesso ch’è noi,

restaci accanto- amante e religioso

in mezzo a questa montagna-

in tutte le direzioni,

e sotto il pino,  non sapere luogo.


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