Pubblicato il 20/05/2016 09:49:41
Locura del Tango – tango ..como el silbido del viento que levanta el polvo en la Pampa argentina y hace rodar fuera los matorrales secos de una pasión ya apagada en la calle quemada al sol del verano que todo quema incluso por la noche en el cielo rojo vivo como de sangre en aquellos de Buenos Aires Ciudad qué el silbido del viento reclama a la ceniza aquellos que desde siempre ya quema junto a los cuerpos de los amantes que desnudos se abrazan por un encuentro extremo de un tango que estalla . . . ..y es fuerte el olor llevado por el viento y sabe a polvo de la Pampa Argentina te toma a la garganta en el suyo lento avanzar constante es el suyo lo siento es el mío y tú odias aquel silbido sonoro que en crecer se aleja y va fuera por luego volver a recordar al corazón perdido del enamorado qué de ceniza son hechos los sueños y las ilusiones y de ceniza somos nosotros polvo cósmico de ángeles rebeldes sobre el punto de caer en el vacío perdidos en un tango de amor y locura . . . ..ángeles a punto de remontar la tinta china hacia el cielo 'a contemplar las estrellas' de aquel paraíso de carne sin derroches que renguea incluso con indecisiones al sonido de una orquesta scrausa que del fondo se avanza y qué danza tomada por la turbación de tierra y escupitajo en el orgasmo absoluto de un Dios qué implacable y soberano acoge cada instancia de su creativa fobia y qué cumple en modelar las figuras abstrusas de un hombre y de una mujer a su misma locura de hacerlos 'a su imagen y a parecido.'
Follia del Tango – tango
..come il fischio del vento che solleva la polvere nella Pampa argentina e fa rotolare via gli arbusti secchi d’una passione ormai spenta nella strada arsa al sole dell’estate che tutto brucia finanche di notte nel cielo rosso vivo come di sangue in quel di Buenos Aires Città che il fischio del vento reclama alla cenere quel che da sempre ormai brucia insieme ai corpi degli amanti che nudi s’abbracciano per un incontro estremo d’un tango che divampa . . . ..ed è forte l’odore portato dal vento e sa di polvere della Pampa Argentina ti prende alla gola nel suo lento avanzare costante è il suo lo sento è il mio e tu odi quel fischio risonante che in crescendo s’allontana e va via per poi tornare a rammentare al cuore perso dell’innamorato che di cenere son fatti i sogni e le illusioni e di cenere siam noi polvere cosmica d’angeli ribelli sul punto di cadere nel vuoto perduti in un tango d’amore e di follia . . . ..angeli in procinto di risalire la china verso il cielo ‘a rimirar le stelle’ di quel paradiso di carne senza sprechi che arranca pur con esitazioni al suono di un’orchestra che dal fondo s’avanza e che danza presa dal rimescolio di terra e di sputo nell’orgasmo assoluto d’un Dio che implacabile e sovrano accoglie ogni istanza della sua creativa fobia e che adempie nel modellare le figure astruse d’un uomo e d’una donna alla sua stessa follia di farli ‘a sua immagine e somiglianza’.
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