Pietro Manzella, Dell’amore e della speranza, Guido Miano Editore, Milano 2025
Recensione di Raffaele Piazza
L’antologia poetica, che pendiamo in considerazione in questa sede, è inserita nella prestigiosa collana Analisi Poetica Sovranazionale del terzo millennio dell’Editore Guido Miano, collana che è un unicum nel panorama italiano. Qui i testi di Pietro Manzella evidenziano affinità, insieme a differenze sia pur significative, come spiegato nelle tre prefazioni, con affermati autori stranieri.
Il lavoro è scandito in tre capitoli il primo dei quali è intitolato Il fuoco dell’amore in Pietro Manzella e in William Butler Yeats e presenta un’acuta e centrata prefazione di Gabriella Veschi. All’insegna della dolcezza e della sensualità il primo componimento del suddetto capitolo intitolato Passiflora nel quale il poeta si rivolge all’amata che paragona appunto al “fiore della passione” con una felice metafora vegetale. Egli afferma che la sua donna è come un fiore al vento e che con la sua bellezza attira gli sguardi dei passanti e che come una diva tende la mano al poeta stresso: «Tenera/ come passiflora/ sotto le pieghe del vento/ vedo aggirarti// sguardi indiscreti/ di curiosi ansanti/ gemono al tuo passare/ mentre con cipiglio/ da mansueta diva/ mi tendi la mano.» Si tratta di versi neo lirici tout-court sorgivi e primevi che hanno nella loro essenza il fascino della linearità dell’incanto e nei quali è messa in rilievo la bellezza della donna, se diva è sinonimo di una dea, che passando non lascia indifferenti gli uomini nel loro contemplarla.
Si possono individuare delle affinità e anche delle diversità tra le poetiche di Manzella e del Premio Nobel irlandese Yeats (1865-1939). A questo proposito è illuminante quanto scrive la prefatrice che afferma che nonostante il fatto che i due poeti appartengano a epoche distanti tra loro e seppure adottino diverse modalità poetiche, traspare nei loro componimenti come comune denominatore, la concezione dell’amore come forza trainante. unica ragione di vita. Da notare che le descrizioni di poetiche naturalistiche è centrale nei due poeti, che, come nota la Veschi, vivono su due livelli diversi la dimensione amorosa, solare e espressione di amore corrisposto Manzella e infelice invece nel sentimento non condiviso dalla figura della sua innamorata per Yeats.
Il capitolo 2 presenta una prefazione di Floriano Romboli intitolata Tempus fugit et memoriae nella poesia di Pietro Manzella e di Emily Dickinson.
Il capitolo 3 è prefato da Enzo Concardi ed è intitolato Essere e non essere in Pietro Manzella e Walt Whitman.
Un lavoro, questa antologia poetica, che si può considerare come esempio della letteratura comparata e che meriterebbe per una trattazione approfondita uno spazio molto più ampio di quello di una mera recensione.
Raffaele Piazza
Pietro Manzella, Dell’amore e della speranza, prefazioni di Enzo Concardi, Floriano Romboli, Gabriella Veschi; Guido Miano Editore, Milano 2025, pp. 84, isbn 979-12-81351-71-4, mianoposta@gmail.com.
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