Tempi inquieti
Ovunqe il silenzio racconta di terre inquiete
Ovunque rivolgo lo sguardo
Si alza il velo dal volto d’ogni uomo
Riposano bimbi
Ovunque feriti che raccontano
D’infanzie spaccate
Tra bombe e macerie
A Ninive e in Italia
Non gridano piu’ voci
Felici.
Sembra lontana l’Europa
Vista dalla spiaggia
Di Bodrum un tempo festosa
Con gli occhi del bimbo che parte.
Mi dispiace mio bimbo
Di non darti il sole
Mi dispiace vederti soffrire
Non e’ colpa dell’acqua o della terra
Malvagia ma di uomini squali
E del filo spinato che circonda
Tempi inquieti.
Mi apro al mondo e mi faccio
Silenzio, mentre l’inverno
Si affaccia, d’incanto.
Aspetto l’autunno e mi vesto d’immenso
In un mondo non mio un bimbo
Vestito di luce son io
Mentre lascio la storia e mi affido
Alla tua memoria.
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