Un pensiero stanotte,
Una gazza ladra,
S’è posata sulla mia mente
E mi ha rubato il nero
Seme del sonno.
In altri tempi
Erano gaie farfalle
I pensieri notturni.
Ho sognato, immaginato che,
Sopra le nuvole, il cielo
Fosse un’azzurra ampolla di cristallo
E noi dentro, insetti da esperimento
Abbarbicati a questo globo,
Mite gregge, rapinoso branco
Pronti all’amore e all’odio.
Figli di Abele e di Caino
Ho lasciato il letto.
Di sotto il balcone
Si udiva un parlottare:
Litigi d’innamorati.
Il disperato urlo
Di un’ambulanza all’orizzonte,
Un brulicare microbico di motori
Lungo il fiume, sui viali.
La notte era buia
Se non per qualche luce insonne
Alle finestre
Per qualche neon sulla strada.
Poi la coltre di nuvole s’è rotta
E sono comparse le stelle.
Ho atteso l’alba in una veglia
D’amore per questo mondo fragile.
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