L' ho incontrata da ragazzino
la mia zingara,
appoggiata al muro.
m' innamorò il sorriso
e l' abito rosso a voulant bianchi.
Tra le mani poi, sempre un mazzo di rose,
rosse.
Sarei andato con lei ovunque
quando strizzava l' occhio
e mi diceva con parole mute sta tranquillo
non è lunga la strada di casa.
Sarei rimasto con lei per sempre
a farmi vegliare sulle rive dell' olona,
tra le sue braccia,
che quando ne avevo bisogno,
davvero bisogno,
scendeva dalla cornice,
e si sdraiava acconto a me abbracciandomi,
così, d' incanto, spariva il blu elettrico dei lampi
e il rumore dell' Olona,
i dolori si diluivano piano nel sonno .
E nel sonno faceva le magie più belle.
Ma ero solo un bimbo
mia madre mi rivoleva indietro.
L' ho rincontrata da uomo
se bastasse il passar del tempo a fare un uomo.
Stesso sorriso, così dolce,
il tempo non l' ha cambiato.
Stesso abito rosso, vaporoso
e fiori
tra le mani e nei capelli.
Mi riinnamorò degli stessi incanti.
L' avrei seguita ancora,
mamma m' ha lasciato andare da tanto...
sarei rimasto con lei per sempre
se non fosse stato un figlio a rivolermi indietro
o una donna da amare
e bimbi da coccolare.
Così' ho lasciata passare.
La incontro ancora a volte
ogni volta lo stesso sogno
lo stesso incanto
e ogni volta ,in sogno,
lascia profumate gocce di rosso Parigino.
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