Ci ho già vissuto abbastanza a lato
di questo paesaggio sordido, tronfio
cittadino d'un senso di brunezza.
All'ancoraggio sempre a lato sono
stata nel parcheggio, aspettando l'ora
che me lo si sottraesse alla vista. Le ruspe
dovrebbero devastarlo, i connotati
mutandone. Dal volto decomposto
dai vermi divorato, ne ho presagio
come d'altre vie il diramarsi, oltre
i muri d'abbattere in polvere;
delle rovine da cospargere di sale
dandomi il sentore: città vetrina infame
d'umano derelitto sfavillio di schiuma
quella d'una bottiglia di birra
contro un braccio polverizzata:
my vida de perrita rubia
calleyera*.
*La mia vita di cagnetta bionda di strada
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