Un sole spento
che dolcemente si poggiava
su uno specchio di cristallo.
Ricordo arcobaleni di colori,
e i riflessi verdi dei tuoi occhi.
Tutta quella luce che agonizzando
moriva sul tuo volto.
Un mare di nebbia
e un mondo che si vestiva di bianco.
Lentamente
tutto perdeva i contorni.
Una mano calda,
un profilo solamente intuito
delicatamente si muoveva
lungo il confine tra sogno e realtà.
Li stretti
testimoni del vano tentativo di obliterare il creato.
Sabbia d'ebano
e un tremendo sole estivo.
Tu sognante fissavi il mare.
La tua mente si perdeva
nelle viscere di quel mostro,
la cui ira,
distrugge navi e frantuma roccia
e che ora placidamente
accarezzava le tue gambe.
Anch'io lo guardavo
perso nei miei pensieri,
ricordo che sembrava ancor più bello riflesso nei tuoi occhi.
Il rumore di un treno in lontanaza
mi riporta al presente.
Un cielo di piombo
lascia cadere
qualche lacrima di pioggia.
Chiudo gli occhi
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