:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 399 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Mon Apr 15 18:42:29 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

La questione dei gatti ai tempi della “cosa”

di Raffaella de luca
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 24/03/2020 21:24:05

LA QUESTIONE DEI GATTI AI TEMPI DELLA “COSA”
(prima parte )
 
15 giorni dalla quarantena 
 
Alla fine del quindicesimo giorno , ebbi una illuminazione :i  gatti del quartiere erano diventati così silenziosi perché , anche il mondo attorno a loro era diventato sconosciuto . 
L’atmosfera spettrale , la contenuta , anzi , inesistente  presenza umana,  aveva messo in discussione le loro abitudini , rendendoli sospettosi e cauti . Da quelle incognite si difendevano , in attesa di capire qualcosa di più .  
Forse sentivano il fetido abbraccio della “cosa” ?
Eugenio invece mancava all’appello da prima e per lui , al suo solo pensiero , il  cuore mi batteva più forte ; me ne accorgevo quando di istinto mi portavo la mano al petto. 
Quello che sconvolgeva me invece, era il silenzio . Un silenzio mai sentito prima ,  così invadente e irreale , un assordante ossimoro . Il giorno non faceva rumore , confondendosi alla notte che faceva fatica a definirsi 
Nella mia esistenza dispari , poche erano le cose che abitavano la mia giornata . Quella domenica fu la video chiamata familiare : mamma e mio fratello Ale , mio fratello l’altro e la moglie , mia sorella e il compagno dall’ irlanda .
Quella aggregante modernità telefonica , ancor di più metteva in evidenza il mio essere una e dispari, aumentando per questo , un  senso di colpa che non sapevo definire perfettamente.
Questo periodo rubato alla mia vita , suppongo abbia ridefinito alcune intenzioni per un futuro del quale ancora non vi era certezza .
Che beffa che erano le intenzioni  , i progetti , i viaggi , gli amori negati , le interminabili attese di un momento perfetto che hanno rubato il posto troppo spesso al “ vivere ora “ perché io , quel momento giusto , in tanti anni, non l’ho saputo riconoscere .
In quel periodo molti pregavano Dio , appellandosi alla sua clemenza , con una tale forza aggregante che mi convinse che la malefatta relativa alla “cosa,  , fosse davvero una Sua opera .
Molti altresì,  lo maledivano per tanto accanimento. Non mi unii mai a recite collettive di Rosarii  o di Coroncine della Divina  Misericordia  , né approfondii l’argomento. 
Avevo un modo tutto mio di comunicare e volevo rimanesse tale, più o meno come una telefonata ad un caro amico alla sera, dopo cena , poche parole ma sentite , dal profondo di quella che a volte può essere serenità , atre invece disperazione.
E poi , io  avevo la mia idea sulla faccenda .
 
15 giorni prima 
 
I giorni prima che la “cosa” si manifestasse a tutti , c’era una netta separazione tra gli sbruffoni  negazionisti , superuomini che sentivano forti i loro superpoteri o la loro onnipotenza , ( spesso uomini molto colti o ignoranti , in entrambi i casi tipico di chi non sa mettersi in discussione  ) ,  i moderatamente preoccupati e quelli che invece , pur negando a loro stessi e agli altri ,  per una indole diciamo non ottimistica e per una forma di auto conservazione , avevano intuito quanto la faccenda fosse seria , scambiandola all’inizio  però , per uno dei consueti drammi intestini che , solitamente consumavano tra sè e sè . 
I primi diventarono , all’inizio  quelli che : “ Si , é vero, ma rischiano davvero solo  gli anziani e le persone con malattie pregresse”, fino a essere terrorizzati dalla “ cosa”, fornendo quotidianamente accorate indicazioni su cosa fare e soprattutto cosa NON fare. Gli ultimi invece, si limitavano ad un “ te lo avevo detto”.
I miei piccoli amici, già guardinghi, mi accoglievano timidamente al rientro , riconoscendo da lontano il rumore della mia auto , sapendo che di lì a poco avrei dato loro una carezza e i croccantini . Per i ritardatari, solevo scendere una seconda volta , dopo cena , quando i vicini di casa , che non vedevano di buon occhio la mia vocazione felina , erano già ritirati lontano dalla cucina , che dava sul giardino dove sfamavo i miei adorati pelosi e le loro famiglie  . Le femmine soprattutto, mi aspettavano con il muso appoggiato al vetro del portone , sicuri che ci sarei stata .
 E io per loro ci sarei stata sempre . 
Ognuno dovrebbe avere una vocazione , quella che consenta a chiunque di dividere quello che si ha con i più bisognosi. Io avevo scelto i felini , o forse loro me . Non è importante. 
In quel periodo facevo ancora la spesa al supermercato quando ne avevo voglia o necessità , senza problemi di fila e soprattutto, senza la paura di rimanere senza frutta,  per esempio, o qualcosa di altro che mi necessitava . 
Pensavo ancora  di potere rimandare qualsiasi cosa , senza l’urgenza del fare , che sarebbe arrivata da lì a poche ore . 
E i giorni scivolavano calmi nella sera e la sera risaliva la notte diventando un giorno tiepido , nonostante  la stagione invernale . 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Raffaella de luca, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.