Mostro, dolore dentro, cocktail d'adrenalina,
non fare caso all'onta immensa della tua berlina,
senza esserti abituato alla risata mortificatrice
di chi soppesa, cm su cm, fitta su fitta,
i margini d'ogni tua cicatrice.
Mostro, piangi nascosto, vivi interrotto,
come i cocci taglienti d'uno specchio rotto,
in cerca di un amore steso su assi da stiro,
nell'attesa della carezza che ti spezzi il respiro.
Mostro, nel buio attonito delle tue notti infernali,
vedrai che, un giorno, le tue braccia esauste sbocceranno in ali,
e sfrecciando, cadendo, cadendo in cielo,
nel sogno d'un volo d'otto piani,
riuscirai a dormir, sereno, ora!,
steso sull'asfalto, avvinghiato ai tulipani.
[Mostri, 2009]
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