Penso agli zigomi delle tue labbra,
maliziose fratture carsiche dove s’infoibano
lampade e lampare, mari e reti da pesca.
Mettiti tracce d’inchiostro, inusuale rossetto,
riflettendo occhi diamante sui vetri rotti della mia dannazione;
rimarrò esterrefatto davanti alla docilità
sensuale della tua anima in catene,
continuando a cantare l’oscenità della tua bellezza,
continuando a disseminare ai venti le ceneri dei miei sguardi,
rianimati dall’odore dei tuoi abbracci, ravvivati dal desiderio d’ogni minimo sfiorarti.
Penso agli zigomi delle tue labbra,
maliziose fratture carsiche dove s’occultano
lampade e lampare, mari e reti da pesca.
Questa volta, svestiti,
e, messa a nudo,
riusciremo a uscire.
[inedito, 2017]
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