Pubblicato il 17/05/2019 15:39:39
Anima del candore d’un giglio, pura come il sole o la luna che ammicca, occhi a dismisura con orbita di bianco vestita e coppe d’oro fragranti di pane. Hai corona d’alberi frumento e nasino delicato che odora d’ombra. Ami lo splendore delle mie mani- le ho per volare nel firmamento, tu per cantare ed accarezzarmi come un petalo. S’innalzano verso stelle umide mentre la mia bocca d’esilio morde la tua carne, le mie braccia di muschio circondano la tua cintola. La mia simmetrica statua di marmo, il mio viso brunito fatto per la profondità del sole, la fluente mia chioma forgiata di quarzo, la mia fronte penetrante come uno sparo, la mia pelle matura di miele, i miei occhi di giada dove brilla la tua fiamma marrone. Sei identica al bacio più lungo, ai riflessi azzurri degli astri, il tuo istinto di fuoco accende notti scarlatte- palpita e domina in saliscendi con tremore di stelle in una forma guerriera con carezze figlie della farina e del cielo.
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