Monet, mattino sulla Senna, 1898
Le trombette della buganvillea
suonano, al mattino.
Piccole infiorescenze tra foglie rosse,
a ben vedere.
Protese verso l’alto,
colli sottili, corolle sorridenti.
Abitano il vaso più grande
da sabato mattina,
quando le mani ruvide e gentili
di una donna slava
si sono confuse con le mie.
Ho voglia di capire perché
e quanto durerà questa tensione -
quanto prima del declino.
Sentiranno il treno che passa qui vicino?
La notte ormai non mi risveglio
e il senso dell’andare è già passato
mentre vibra il letto appena
insieme alle cose senza suono.
Non so mai qual è il momento
di dire la cosa più importante,
la trattengo nel fiato e tra le mani -
scheggia di luce grezza
che sembra un bisturi al dolore
ma è soltanto un balenare,
luce di luce vinta
da chi fu più veloce nel fuggire.
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