Cade
Il tempo non è
Giace increato
E con lui si avvera
Al fondo dell’abisso
Funereo lurido risucchio
Lo spazio nero dove
Lumeggiano vuoti lampi.
Lui cade
Incrostato di liquidi cristalli
Concerto dissonante
Ossessivo ritmo percosso
Su fondi di pentolame fesso.
Precipita
Il silenzio non ha limite
Appeso al cappio di feroci incubi
Percosso da irrefrenabili brividi
Come corpo che vomita a fatica
L’anima nera
Come nera farfalla che a fatica
Infrange il bozzolo.
Nel buio di morte appeso
Le mani aperte da ferite
Può risorgere ancora.
Cade
Ha del cadavere tutto l’aspetto
Eppure certamente è vivo
Si accende si spegne
Lasciando un fumo freddo
Che subito è disperso nello spazio
Spazio da lui creato soffiando
Nella policroma sfera di fusioni
Più che buoni matrimoni
Di atomi e di stelle disperse.
Cade
Stella spenta avvolta nel sudario
Bianco e nero di ghiaccio.
Oboe, piatti, grancassa
Burattini vestiti da musici
Di satanica banda
Lo accompagnano all’ultimo letto
E’ l’alba
La prima luce del mondo
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