Pubblicato il 24/08/2019 10:50:00
Ero prigioniera tra prigionieri, reclusi in una cella disumana, ridotti senza pietà, ridotti a bestie senza più alcuna identità.
Di noi alcuni divennero carnefici e carneficina e non di rado i primi aguzzini della loro stessa dignità.
Se riuscii a salvare in me qualcosa del soffio dello spirito, fu per la memoria della bellezza che m'apparve un giorno nella trama di ombre e di colori d'una tela mandata per anni a memoria.
E m'appariva un cerchio di sole e m'appariva un cielo, l'accenno d'una casa; e m'apparivano le diramazioni d'un albero santo; m'appariva una distesa d'acqua o di foglie e tutto era segno, segno d'un'idea e l'idea era lì, era lì come un'ala, seppure ferita, però adatta per il volo con cui ritrovavo la nostra umanità.
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