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L’uomo che scavava dentro l’abisso

di Gil
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Pubblicato il 22/11/2019 16:42:05

 

                                                                                        A Salvatore Pizzo

 

 

 

L'uomo che scavava dentro l'abisso

di una teoria di respiri, scavava

riportando tra le mani ferite

piccole scaglie di luce. Egli

 

era solito attraversare il buio con il fiato in gola

e non misurava se non con gli occhi la distanza

tra lui noi e le stelle. L'uomo portava con sé

 

un canto nella carne del cuore e gli premeva sull'anima

un suono sottile, simile al lamento d'un esule lontano

che guarda la terra natia negli occhi di un amore,

 

foss'anche lo sguardo d'un cane randagio

nella solitudine d'un poeta. L'uomo

sapeva con la pelle la voce degli ultimi, la sapeva

fin dentro le fibre della propria carne, la sapeva

 

fino ad udirla nascosta

nelle ombre dei lembi di cielo, quando

le ore d'autunno presto diventano cera

 

d'un altro giorno andato perduto per sempre.

 

 


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