MEDUSA
Dietro di lei la porta si è chiusa,
I suoi capelli una macchia confusa.
Nell’aria quasi un senso di morte,
Come da sempre di fronte alle porte.
Formica, legno, pannello piatto,
Il tempo scorre ma non passa affatto
Per il tuo sguardo che rimane fisso,
Fra i quarti d’ora si allarga un abisso.
Rimani immobile e viene stravolto,
Mentre un ricordo ti tiene avvinghiato,
Tutto quel tempo che intanto ti è tolto.
Sogni diventi futuro il passato
E dopo un tempo ch’è poco, ch’è molto,
La porta ruota a scoprire il suo volto.
QuinGen20 (*)
(*) The graduate, dal min.1.25.10 a 1.25.30
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