Pubblicato il 19/03/2020 19:55:15
Non in queste cinque lettere di un nome comune potrei chiudere la tua vita, padre.
Troppo angusto sarebbe lo spazio di una parola sola per dire la tua vita, dire il tutto di un uomo.
Come nel ricordo di quella gamba flessa a forza nella chiusa finale, prima del marmo.
Più simili noi, fratelli di un comune destino, di sogni incompiuti e taciuti
nel pudore di una lingua già cólta della fatica di vivere e del morire.
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