Pubblicato il 06/04/2020 10:37:51
La clavicola dell'Innocente si è piagata sotto il legno della colpa.
Un tempo mi affiancai a te, perché più leggero mi apparve così quel peso che portai anch'io sollevandolo dalle tue spalle.
Nessuno mi costrinse nel ruolo che fu di Simone. Non ebbi il modo, oltre i miei passi incerti, di capirti, ma non mi fosti estraneo, né io a te. Fu la morale invece ad espellermi dal sepolcro vuoto.
Ora non sento che i gemiti dei marmi, il lamento dei ciechi; l'urlo dei muti, il terrore dei sordi alla violenza del vento.
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