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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Libri: Proust, le dossier

Argomento: Libri

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 30/09/2016 06:27:19

Jean-Yves Tadié, “Proust, le dossier”, Il Saggiatore 1985 – (ristampa NET 2003).

Si dice che non si conosce uno scrittore se non attraverso le sue opere, e che, ancor meglio, lo si può comprendere attraverso l’apparato critico che solitamente accompagna le sue opere, ciò che solitamente avviene post mortem dell’autore. Ma questa, che potrebbe essere una massima valutata sull’operato di ogni scrittore, continua ad avere delle profonde lacune se non è seguita da note biografiche che ne illustrano gli aspetti segreti e i risvolti nascosti nella sua scrittura. È questo il caso del libro di ‘critica letteraria’ dello scrittore Jean-Yves Tadié che, al tempo della prima edizione per Gallimard di ‘Alla riceca del tempo perduto’, era docente di letteratura francese alla Nouvelle Sorbonne a Parigi. Successivamente in Italia sono stati pubblicati altri due suoi saggi: ‘Il senso della memoria’ (Dedalo 2000); e ‘Vita di Marcel Proust’ (Mondaori 2002), che invito tutti ‘Gli amici di Proust’ a leggere per l’analisi accurata di tutto quanto c’è da sapere su quello che, a ragione, è stato definito: ‘il più grande scrittore del XX secolo’: Marcel Proust.

Si tratta in realtà dell’ ‘analisi critica’, pari a una lezione di ‘anatomia’, del testo della Recherche appunto, con escursioni appropriate negli altri scritti (romanzi incompiuti, racconti, lettere ecc.) di Marcel Proust, incentrata nella suddivisione dei diversi generi letterari in essa riscontrati, ricca di riferimenti biografici, cronologia, bibliografia e quant’altro possa incuriosire il lettore in fatto di estetica, cultura del tempo, storia ecc. Ancor più molto spazio è lasciato all’individuazione critica dei personaggi, l’infinita galleria di ritratti (più o meno definiti) che agiscono nell’opera letteraria in cui è facile perdersi, vuoi per il numero dei volumi di cui si compone, vuoi per la corposità del testo ricco di descrizioni dettagliate e una certa ostentazione dell’autore nel far prevalere alcuni aspetti psicologici che li riguardano direi, più che da vicino, dal loro ‘profondo’ onirico, preferenzialmente poetico, che non va sottovalutato.

Trascrivo dalla Premessa:
“Attraverso uno studio complessivo delle caratteristiche della sua scrittura viene messa (qui) in evidenza la rivoluzione che Proust ha portato all’interno del romanzo con la sua geniale commistione di elementi comuni alla narrativa, alla saggistica, alla poesia e ad altre arti quali l’architettura, la pittura, la musica. inoltre il libro tiene largamente conto delle seimila pagine di cahiers che precedettero la redazione definitiva della Recherche e dedica un ampio spazio alla critica proustiana, ripercorrendo i vari metodi di analisi e i risultati, a volte contraddittori, cui sono pervenuti. (..) Come, ad esempio, la sintesi di ciò che a tutt’oggi può essere conosciuto e detto sulla sua opera e sulla sua vita.”

Ma non è tutto, il volume dopo una presentazione generale riferita alla genesi e alla struttura dell’opera nei suoi risvolti culturali ed estetici, analizza le rilevazioni critiche della storia, la visione della società e l’elaborazione del tempo in cui è immerso il romanzo. Per poi spostarsi sui personaggi che esamina ‘uno per uno’ a cominciare dalla figura del Narratore (alias Marcel Proust) rivelandone più spesso il lato ironico-comico dissacratore della società del tempo. Cui fa seguito l’ ‘anatomia’ cui riferivo sopra, dei generi letterari toccati (rivoluzionati) da Proust nel romanzo, e che l’autore Tadié fa rientrare nella gamma comprensiva di stili, quali: comico-tragico, avventuroso-erotico, onirico-poetico, addirittura quale libro di ‘immagini’ che riprende da tutte quelle situazioni descrittive, quindi per immagini, ricreate dalla fantasia dello scrittore. La seconda parte riguarda invece, com’è detto nel sommario: l’analisi delle (altre) opere principali, la cui lettura si rende necessaria per una più approfondita conoscenza di Marcel Proust; rispettivamente:

‘I piaceri e i giorni’
‘Il Jean Santeuil’
‘Le cronache’
‘John Ruskin : le traduzioni e le prefazioni’
‘I Pastiches’
‘la critica letteraria’
‘Il Contro Sainte-Beuve’

E ovviamente della ‘monumentale’ opera : ‘Alla ricerca del tempo perduto’

Interessanti sono i capitoli che compongono la terza parte di questo copioso ‘vademecum proustiano’: a partire dall’apparato critico riferito alla stampa fin dalla sua prima apparizione delle sue opere, e le risposte degli scrittori che con Proust si sono confrontati nelle diverse epoche. Inoltre ad una ricca bibliografia, la corrispondenza tenuta, gli studi e le sintesi delle varie discipline toccate da Proust. Insomma, ce n’è di che rifarsi gli occhi e le orecchie, per quanto ritengo che una riedizione di un libro enciclopedico come quello qui preso in esame, e malgrado le economie editoriali, non possa essere ridotto a un paperback striminzito di carta e di spazi, dove il corpo del testo è ridotto a un minimo legibile da presumere l’uso della lente d’ingrandimento, in pagine senza bordi che non permettono annotazioni, tantomeno l’uso di stickers segnarighe.

Altre pubblicazioni di Jean-Yves Tadié, critico e letterato francese:
• Introduction à la vie littéraire du XIXe siècle, Bordas 1971.
• Lectures de Proust, Colin 1971.
• Proust et le romano, Gallimard, 1971.
• Le Récit poétique, PUF, 1978; Gallimard, 1994.
• Le Roman d'aventures, PUF, 1982.
• Proust, Belfond, 1983.
• La Critique littéraire au XXe siècle, Belfond, 1987.
• Études proustiennes Ho un VI, Gallimard, 1973-1988.
• Le Roman au XXe siècle, Belfond 1990.
• Portrait de l'artiste, Oxford University Press, 1991.
• Marcel Proust, biografia, Gallimard, 1996
• Le Sens de la mémoire (avec Marc Tadié ), Gallimard, 1999.
• Proust, la Cathédrale du temps, Gallimard, coll. "Découvertes", 1999.
• Regarde de tous tes yeux, regarde! Gallimard, 2005.
• De Proust à Dumas, Gallimard, 2006.

LEGGI ANCHE: “PROUST. FRAMMENTI DI IMMAGINI”
Roberto Peregalli - Bompiani 2013.
Recensione di Giorgio Mancinelli nella sezione ‘Narrativa’ su questo stesso sito.



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