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Collassiamo stelle

di Salvatore Pizzo
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Pubblicato il 13/07/2020 23:39:05

 

Della vanità è la fiera

l'ostinarsi nella recita

invano aprendo un frigo

fuori uso da sempre.

E'vacuità del gesto

tu che lucidi la stufa

che casa più non scalda;

tu che cucina sgrassi

che pietanza più non cuoce;

ch'è lucida follia lo sai

pulire la lavatrice

pur se guasta da due vite

le nostre. E nemmeno lo ricordi

l'ultimo lavaggio fatto.

Ma lo ripeto:non c'è nulla

per cui farmi sentire.

Ci si trovasse qualcosa

oltre la mera sopravvivenza

in queste nostre teste di legno

scolpito, sai che canzone

ne verrebbe percuotendole:

logica legnosa la loro

al pari di quella di una stella

che collassi ostinata e silente

pulsante di tronchi percossi

con monotonia da spazio profondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Della vanità è la fiera

l'ostinarsi nella recita

invano aprendo un frigo

fuori uso da sempre.

E'vacuità del gesto

tu che lucidi la stufa

che casa più non scalda;

tu che cucina sgrassi

che pietanza più non cuoce;

ch'è lucida follia lo sai

pulire la lavatrice

pur se guasta da due vite

le nostre. E nemmeno lo ricordi

l'ultimo lavaggio fatto.

Ma lo ripeto:non c'è nulla

per cui farmi sentire.

Ci si trovasse qualcosa

oltre la mera sopravvivenza

in queste nostre teste di legno

scolpito, sai che canzone

ne verrebbe percuotendole:

logica legnosa la loro

al pari di quella di una stella

che collassi ostinata e silente

pulsante di tronchi percossi

con monotonia da spazio profondo.

 
 

Della vanità è la fiera

l'ostinarsi nella recita

invano aprendo un frigo

fuori uso da sempre.

E'vacuità del gesto

tu che lucidi la stufa

che casa più non scalda;

tu che cucina sgrassi

che pietanza più non cuoce;

ch'è lucida follia lo sai

pulire la lavatrice

pur se guasta da due vite

le nostre. E nemmeno lo ricordi

l'ultimo lavaggio fatto.

Ma lo ripeto:non c'è nulla

per cui farmi sentire.

Ci si trovasse qualcosa

oltre la mera sopravvivenza

in queste nostre teste di legno

scolpito, sai che canzone

ne verrebbe percuotendole:

logica legnosa la loro

al pari di quella di una stella

che collassi ostinata e silente

pulsante di tronchi percossi

con monotonia da spazio profondo.

 
 

Della vanità è la fiera

l'ostinarsi nella recita

invano aprendo un frigo

fuori uso da sempre.

E'vacuità del gesto

tu che lucidi la stufa

che casa più non scalda;

tu che cucina sgrassi

che pietanza più non cuoce;

ch'è lucida follia lo sai

pulire la lavatrice

pur se guasta da due vite

le nostre. E nemmeno lo ricordi

l'ultimo lavaggio fatto.

Ma lo ripeto:non c'è nulla

per cui farmi sentire.

Ci si trovasse qualcosa

oltre la mera sopravvivenza

in queste nostre teste di legno

scolpito, sai che canzone

ne verrebbe percuotendole:

logica legnosa la loro

al pari di quella di una stella

che collassi ostinata e silente

pulsante di tronchi percossi

con monotonia da spazio profondo.

 
 

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