La nascita di Gesù
Pastore
Dormivano le pecore e i capretti
nel tepore del loro fiato
Le stelle vegliavano nel cielo,
vegliavo anch’io insonne
in quella notte di gelo
quando una gioia improvvisa
una folle allegria come una frustata
mi percosse le membra.
Uscito dall’ovile
m’incamminai per il sentiero
dove andava una folla di pastori
fiumana in piena
che sempre più cresceva
e rotti gli argini
si spandeva per i campi bui.
Tutti vinti dalla stessa gioia,
dalla stessa fraterna allegria,
dimentichi degli abigeati,
delle faide familiari
dei furti, dei delitti,
tutti stupiti, impauriti
da quell’ebrezza mai provata prima.
Avevano lasciato incustodite
le greggi negli ovili
erano usciti dalle loro tane
senza conoscerne il motivo.
Gioia, ubriacatura
d’un sentimento strano
li spingeva nel cammino.
Si era sparsa voce che una vergine
aveva dato alla luce
un prodigioso Bambino.
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