Pubblicato il 24/09/2020 08:15:07
Ognuno di noi è stato partorito sopra un cielo d'asfalti, la vita che nasce nasce senza pudori.
Crescemmo in quella stessa nudità, che ignora le differenze tra le pietre e la pioggia.
Arrivò poi il tempo del fuoco che bruciò l'apparenza alle foglie e inflisse il concetto dell'evidenza alla curva grave dei fianchi.
Le gambe divennero la ragione dei lombi e iniziammo il lungo cammino, pellegrini dei nostri pronomi.
Fu a quel punto che ci apparve l'universo ed il miracolo assurdo delle stelle, fu lì che vedemmo per la prima volta lo sconfinato limite delle nostre solitudini,
eppure fu sempre lì che vedemmo un altro miracolo: ci scoprimmo l'una all'altro segni e simboli di un unico altrove dove abitare insieme l'assoluto dell'amore.
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