Nel giorno del compleanno del mio migliore amico
Dieci dolcezze e la verità vive
dall’albero insanguinato scaturisce amore
mi ammaestra in vita non più onirica
sei illimitata pazienza e passeggeremo giunti.
Sii forte da spianarmi la fronte,
la vetta della fronte cocciuta, corrosa.
La tua grazia si palesa in dieci dolcezze.
Un sorriso di luna si delinea fra gote
rosse come l’ippocastano,
eco d’aria in una miniera:
vi giace il carbone delle tue iridi
o il quarzo della chioma.
Ti diletti in giochi d’amore
ti pensi sola ma ti ritrovi duplice
riflesse nello specchio due bocche in una,
bellezza intelligente, austera e puerile
luce e calore veggente e visibile:
chi vuole amarti nasce dalle zolle.
Turgidi i seni verso il mio corpo
il tuo petto non ha nubi
verità esala dal tuo cuore nomade.
La vulva fiorita è una ghirlanda
la coglierò nella luna benevola-
coglierò il frutto vellutato e le nespole.
24/4/2019
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marco Galvagni, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.