Pubblicato il 17/12/2020 14:31:24
La mistica della tue dita apre un cielo ai miei occhi, con la bocca stupita attendo la dolce commozione dei sensi, il tumultuoso lacrimare della carne.
Vieni in fretta: l'urgenza della gola brucia il tempo. E non indugiare nella timidezza dei segni: ogni velo squarcia l'alba e la consegna al dominio notturno della distanza
tra due parole, che così mai potranno dirsi l'amorevole narrarsi di un destino nell'intima originarietà di un pronome.
Vieni in fretta e accadrà nel suono dei nomi l'irrompere della luce, quando l'agonia silenziosa dell'attesa è un gemito che teme l'inavverarsi di un incontro.
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