Pubblicato il 11/02/2021 07:51:47
Disegno una stazione di treni con la mano incerta e stupita di un bambino - avrò avuto anch'io un giorno tre anni, ma ora non ricordo più quel tempo forse felice -. Tu scendi dal treno e sei subito bella e vieni con passo deciso verso la luce, la voce adesso fa risuonare un nome nell'aria, chissà se anch'io nei tuo sogni ho ricevuto un nome.
Ogni sera riprendo la matita dei sogni e una risma per il mio desiderio, chiedo al sonno di non tardare a venire. Ora ricordo lo stupore di giugno e mi lascio assopire dal tuo rumore di passi.
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