Pubblicato il 24/03/2021 20:15:17
Nella farina le impronte di mia nonna E ancora quelle di mia madre, di mio padre Che ora spoglio ed immobile è lì Dove il marmo sfodera del silenzio L’ombra incessante dell’assenza.
Ma ora ho la mia farina da setacciare E l’acqua degli occhi a darsi generosa O snervante
Per la quiete che più non abita i giorni E per l’inquietudine che ne scava l’incertezza Ed il domani, sospingendo l’attesa oltre il viaggio.
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