Pubblicato il 24/05/2021 18:04:53
‘in tondo’
in un mare senza sponde fui acqua che dilaga goccia dell’immenso oceano
oltre l’esigua terra fui dapprima orma traccia di vero passo
nel tempo in cui non fui ancor vecchio giovane ero nel corpo
d’argilla inviolata fui calamo di Dio e diaspro la tavola su cui
scrivere un’ultima parola forma di senso plasmata verbo
destino dicasi l’afflato di giorni stupefatti ed ebbri ch’io mai più rividi
fui spiga di grano fremente al vento di giorni sereni quale purissimo vino di feccia
tornato a primiera dimora fui astro infuocato sul fondo dell’anima amante
diamante di luna taciturno e schivo fui sasso e polvere negli anni
che s’aggiunsero agli anni canuti e stanchi che Egli impietoso accolse
cimelio d’una battaglia vinta sul campo che ne ha cassato il nome
infinito e limite mancante di un’ultima parola che ha nome vita
‘finis nusquam’
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