Pubblicato il 14/03/2022 10:47:46
Scrivo su di un foglio la vita o quel che ne rimane: per leggervi dentro una diversa sintassi di ore.
Ho inseguiti i miei anni quando ancora ne avevo l'età, perché un incanto non sortilegia il tempo, ma lo riduce a parola, a segno.
E di nuovo mi specchio in un vetro che ha per riflesso il futuro una maschera antica che precede ogni verità. E di nuovo t'invoco tra i fianchi e il tuo nome, talamo di bellezza il tuo vólto:
il pianissimo della mia felicità.
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