Pubblicato il 07/07/2023 21:30:50
Ai miei angeli di carta - a voi che mi veniste un giorno a cercare mentre io non cercavo voi finché non vi vidi e vedendovi vi scopersi, a voi devo oggi questa intima commozione, questa confusione interiore che agita l'anima e il cuore. A voi che vi prendeste cura della mia nudezza di parola, che copriste con la pietà dei miti lo sconcio della mia ignoranza; a voi che foste miei compagni negli anni migliori quando tutto il possibile deve ancora accadere. - Quale pessimo discente sono stato di voi! - A voi devo ora questa gioia interiore, a voi che foste un tempo il mio salvadanaio di povero a voi debbo ora il sapore della mia vecchiaia a voi lo stupore se ancora vi cerco, se ancora mi cercate e assieme ci prepariamo, io a morire, voi a restare nella gioia di una reciproca gratitudine.
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