Pubblicato il 12/09/2023 21:47:28
Non imparerò prima di morire a dirti in parole migliori ma lascia che io mi sgravi di questo seme che mi devasta dentro e ora preme in forma di sembianze che urgono la luce come nei poeti.
Non c'è oro che possa nell'aria svelare la propria lucentezza, ma tu setacciami come rena che ha visto camminare scalza ogni alba di ritorni dispersi opoure scavami nel petto fino a farmi diventare una conchiglia e ascolta come ininterrotta sia in me l'eco ripetuta del tuo nome.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Gil, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|