Pubblicato il 19/02/2011 05:41:56
Il vento e' inquieto stanotte, Una notte ghe inghiotte tutti i sogni degli uomini, In vortici del nulla. E al risveglio un gran vuoto. Ci si sente irreali e inconsistenti. Strappati dai venti della tempesta. Ci si ridesta,ma e' ancora notte, Bui uomini, buie vie dell'anima di un non ritorno. Quando c'era mia madre, avevo una quasi certezza di esistere. Adesso ceerco di resistere a forze avverse, Che imperversano la notte, al margine del reale. Ai confini dell'essere. Che trascinano lontano dalla vita, e non mi riconosco, Non mi appartengo, se non in virtu' dei ricordi. Ai bordi della vita, fiordi di nostalgia, Come fiori strappati via, Da un'inondazione di tempo inquieto. Mentre getto un'ancora di salvezza, Nei gesti rituali di ogni mattina. In modo che s'inarchi il giorno. E si aprano varchi di luce, Attraverso cui si torni a vedere, Si torni a sperare, Si ritrovi la vita.
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