Pubblicato il 20/03/2011 09:20:10
Con passo di stella incede madonna primavera.
Tu passeggi assorto sul lungarno nella dolce carezza della sera.
Lontana io vago col mio cane per la prealpina brughiera.
Mi confondo nel blu vespertino cogliendo petali di rimpianto nel silenzio del fugace inverno.
Sorridi distante e nel fremito dell’emozione mi sei vicino….
Al lago affido la mia malinconia nel sospiro d’amore ci unisce la sera, mentre t’avvolge il bacio di colore, l’allegro vocio di San Lorenzo in fiera.
Ti segue il mio pensiero mentre agile svolti sull’agreste viottolo con passi svelti ed occhi puri, fanciulleschi.
Ti confondi tra la folla, lo sguardo all’azzurro cielo all’ombra della cupola del Brunelleschi a fender dell’inquietudine il velo.
E la malinconia del tuo cuore prende il volo….
Eccoti, palpito d’indomita anima in Piazza Santa Croce accanto alla statua del divino Poeta mentre t’accarezza soave la sera nella gentile brezza dal tocco di seta.
Madonna primavera in punta di piedi avanza mentre t’inoltri in preda a nostalgici pensieri nel bosco argenteo d’ulivi….
Guardami nel gioco sinuoso d’ombre sono accanto a Te vincendo ogni crudele distanza….
Cogli i miei baci fra le scarlatte rose selvatiche, nell’inebriante, tenera fragranza. Perditi nella cenere del mio sguardo,
t’amerò per sempre.
Prendimi per mano, Amore inerpichiamoci per i colli Verso le pievi antiche, nei nostri luoghi del cuore.
Rapito dal rimpianto di ieri t’inoltri pensoso e malinconico tra la macchia dai dolci sentieri.
L’abbraccio premuroso dei fiorentini poggi al poeta, sorride lezioso il contado tosco nel miraggio sospirato della meta che dilegua la mesta bruma del rimpianto fosco.
Ed ecco baluginano le luci di Barberino, chiudi gli occhi e ti ritrovi ragazzo a giocare a pallone con gli amici nel verde spiazzo.
Avvampa il cuore e freme di lacrime nella nostalgia tremula. Troverai me sul sentiero, la tua piccola primula, nel giardino dei ricordi della dolce Barberino.
Prendimi per mano, Amore cogliamo insieme un bouquet di sogni e di stelle nella notte incantata dalle sussurrate, tenere ore fino al mattino.
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