Pubblicato il 03/04/2011 09:46:33
Una donna alla finestra sola. Compagna la nostalgia.
Ultima malinconica viola sferzata dall'esistenza dalla crudele fola.
I ricordi s'affollano per la via gremita. Freme in folgore e palpiti d'acceso colore il palio della vita.
Ecco la giostra efferata. Si parte all'offensiva fieri e spietati, lancia in resta...
Nella cenere degli abbandoni, del cuore memore fitto di croci d'una donna, cosa resta nel baleno di remote voci nella notte polare del dolore?
Veglia con occhi severi e stanchi d'Atena, ad urlare in assordante silenzio dell'anima la pena.
Sentinella all'ultimo baluardo, scocca il sole l'infuocato dardo.
Il gran viva vai del corso. Il rumore, la corsa, l'affanno, nello sguardo disincantato di lei svelato l'ultimo inganno l'infinita vanità del tutto.
Se la morte si sconta vivendo, chi non paga con la propria vita, espia piangendo lacrime di fuoco, perse all'orizzonte cinereo e vuoto.
Attende la donna alla finestra negli occhi profonda amarezza, infuria il mare in tempesta.
Di lontano il canto d'un usignolo, ingiallisce in pioggia d'oro la ginestra nell’illusione effimera di primavera,
ma nel cuore la solitudine in assolo
già calata è la sera.
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