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Silvia Comoglio … o l’apoteosi dell’ozio creativo

Argomento: Poesia

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 26/10/2021 11:15:59


Silvia Comoglio … o l’apoteosi dell’ozio creativo.
“Afasia” una silloge poetica, Nuova Limina / Anterem Edizioni 2021

L’apparente ossimoro del titolo consiste nell’accostamento di due concetti volutamente contrapposti: ozio e creatività. Ben sappiamo che lì dove esiste una contrapposizione spesso si ha un immediato confronto dialettico con ciò che è logico razionale, sia con l’illogico irrazionale, in entrambi i casi, fonti primarie d’ispirazione poetica che solo formalmente coincidono con la dialettica letteraria …
*
L’illusione, sapete, è sempre così sapiente,
ordine di scie archetipe di mondi a-
vidi di mondi
*
L’albero-lanterna è l’ultimo segreto,
il sonante, e eterno, strisciare delle ali

Di fatto, in questo crogiuolo di creatività che è “Afasia”, Silvia Comoglio esprime mediante la scrittura, un’incoerenza di tratto (parlato e/o grafico) che la pone nell’immediato sconvolgimento del linguaggio pensato …
*
Amotanto la luna frantumata nel tempo di parola,
tersa piccola vedetta di amorose notti tra-sudate a labbra

Scrive Jean-Paul Sartre in “La nausea” (*): “La miglior cosa sarebbe scrivere gli avvenimenti giorno per giorno. Tenere un diario per vederci chiaro. Non lasciar sfuggire le sfumature, i piccoli fatti anche se non sembrano avere alcuna importanza, e soprattutto classificarli” – mettendo in risalto la possibilità di pensare senza l’uso delle parole e/o, viceversa, di classificarle separatamente, come fossero pensieri tenuti a mente di un diario del quotidiano che dietro ogni parola vuole ci sia un pensiero, qui riversato in una sorta di presupposto implicito del linguaggio mnemonico …

*
múrami la bocca di lumi liquidi di cielo,
incontrati di notte per ventura
*
taci, e non guardarmi
mentre scendo – sulla strada: è nella casa,
tutta bianca! che di torba scende a iato
quel regno degli avanzi nudi di –
memoria
*
… a risalita! nel mondo, appena nato
sul palmo della mano, a cu-
spide di sguardo único di amore

È quanto meno sembra funzionare al primo impatto con la poetica dell’autrice, sia sul piano logico, sia su quello illogico, seppure, per meglio esplicitare questo presupposto, vale chiedersi se c’è un qualche nesso fra pensiero e linguaggio …
*
[Dite se questa nube sciolta –
è il viaggio che trabocca,
tempo che si inclina quando –
mondo aggiunge giorno
al corpo rimasto sul confine

O, quale idea si comprime nel linguaggio olistico del poetare (?) …

*
[amore di impotente chiaroveggenza l’occhio divorato
Sempre dal suo mondo: chiglia rovesciata in nugoli di voci
Tacite a frontiera, a profonda terra misconosciuta
[…]
a giusto solo peso di un mondo senza mondo,
come se orma cresciuta inconcepita,
al limite di sponde nude di stupore –

Non in ultimo, qual è la dimensione pragmatica del linguaggio usato dall’autrice, per quanto questo possa apparire consapevolmente e/o inconsciamente artato …
*
[udii sogni che fecero degl’occhi –
alte - e strane case: specchi in cui ti guardi,
e che riempiono di terra le nostre –
scárcerate ombre

A queste e ad altre analoghe domande non v’è risposta alcuna che ci si possa aspettare. Rimane che l’autrice, Silvia Comoglio, si avvale in “Afasia” di una passione reiterata per la scrittura, così come, ragionevolmente, quella di una sorta d’illusione di felicità, la cui ricerca ossessiva, sappiamo, è da annoverarsi tra le cause maggiori di infelicità …

*
Un giorno avrò un sogno che uscirà dal bosco –
prezioso ordine a saperci identici contrari, specchiati,
a mondo di traverso, dentro il suo chiarore –
di cuspide di sguardo único d’amore
*
nello stagno gridano a fior di loto
venne, venne il pesciolino d’oro,
senza lisca e senza spine –
e senza nulla, nulla, tenere al mondo

Ci si potrebbe chiedere inoltre chi decide cosa, la ragione o la passione, nelle controversie della vita (?); l’andare in cerca della felicità e/o concedere all’illusione il miraggio della felicità (?); e perché no: in che consiste il voluto accostamento di due concetti volutamente contrapposti di un ossimoro (?) …
*
… è l’eco, a primo soffio, tenuto in fede di parola,
come se puro solo bacio rimasto sulle dita a car-
dine stellato –

Nel caso specifico, in “Afasia” l’autrice risponde con il paradigma dell’ozio in quanto apologia di creatività, o, se vogliamo, imprime all’ozio un proprio determinato stile di vita, quello stesso che, come diceva Oscar Wilde: “…non far niente è il lavoro più duro di tutti”, in quanto bisogna volutamente imporsi e/o esporsi alle ragioni del mondo …
*
[è tutta, tutta morta! la luna che si sente –
tanto, stanca-stanca! nel tempo di paura

Dacché è apparente che Silvia Comoglio ha scelto di sovvertire le parole a una rivendicazione di individualità e di indipendenza con una scrittura personalissima, impetuosa quanto appassionata, più che mai viva, cui va riconosciuto un diritto di libertà che noi tutti dovremmo riaffermare: poeti e filosofi, scrittori e giornalisti, censori e recensori, per quanto oziosi e al tempo stesso creativi, costruttori di altre fantastiche verità …
*
Amotanto la luna frantumata nel tempo di parola,
tersa piccola vedetta di amorose notti tra-sudate a labbra

“Io non ho bisogno di fare delle frasi – ci rammenta Jean-Paul Sartre. Scrivo per mettere alla luce certe circostanze. […] Bisogna scrivere tutto come viene alla penna, senza cercare le parole … ho bisogno di ripulirmi con pensieri astratti, trasparenti come l’acqua. […] Piuttosto è il modo con cui gli istanti si concatenano. Ecco come credo che avvenga: d’un tratto si sente che il tempo scorre, che ogni istante porta con sé un altro istante, questo un altro e così di seguito; che ogni istante si annulla, che non vale la pena di tentare di trattenerlo.” (*)
È questa la cifra scrittoria di Silvia Comoglio? Forse! risponde l’autrice nella chiusa che segue: prima di qualsiasi giudizio avventato, permettetemi un’ultima parola …
*
“l’antimondo! è il solo punto
In cui l’alba si sorride: il forte
bacio di chi bacia noi che siamo
tutti – i paradisi”



L’autrice:
Silvia Comoglio, filosofa e scrittrice, autrice di numerose sillogi poetiche, è presente in molte pubblicazioni antologiche presso i più affermati editori del genere. Vanno qui ricordati “Cati onirici” – L’arcolaio 2009; “Via Crucis” – Puntoacapo 2014; “Sottile, a microchiarore!” – Joker 2018. Da alcuni anni fa parte del Comitato di Lettura di Anterem Edizioni – Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano.

Note:
(*) Jean-Paul Sartre, “La nausea”, Einaudi 2014

Nota del recensore:
Mi scuso personalmente con l’autrice per non aver mantenuta l’ortografia dei testi stampati, in ragione di una carenza effettiva del mezzo di trascrizione.


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