Pubblicato il 06/02/2011 18:55:10
Tengo chiuse, lontane le voci, e mi calo in un silenzio dove attendo la mia voce. Placo cosi' l'assordante; Faccio rientrare le cose in un nuovo ordine. Per una ritrovata armonia di suoni. Dopo un riposo dell'essere, nell'esistere in se stessi. In un'adesione alla verita'della mia interiorita'. Bisogno di solitudine, per fortificarmi e far riafforare le sue parole. Come una giornata di sole, dopo una tempesta. Che ridesta la vita , Mi rivesta di aria nuova. Piu fresca sia la parola, piu grande il suo respiro, mirante all'obiettivo. E' un silenzio che si colma da se'. Una solitudine piena, una sosta in se' stessi. Magari tempo di una passeggiata tra i cipresii. con uella nostalgia che se non si esorcizza diventa malattia. E lasciare andare via il tempo, distaccarsi dal suo ritmo meccanico. Balzare con la fantasia su una nuvola. Frivola allegria, per inebriare i sensi. Di immensi stati di sospensione e musica dei venti.
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