Elba è quel punto, l'll suo nome,
inno sanscrito, la respirazione,
il suono di goccia che cade
dentro quel buio. E sulla fronte
ha raccolto l'argilla dal lago, la donna,
la pasta di sandalo rosso per il tilaka.
Dall'altra parte del mondo
inpira ed espira
scompare e ritorna.
come fare a vederla -mi chiedi-
tieni la Gemma, la Grigia Gargath
una perla che tiene in contatto persone lontane,
che scambia nei sogni parole
nel tempo la vita.
Se sfiori il di dentro se muovi le dita
le vertebre senti mancare, una falange a metà.
Manca ciò che deve essere protetto,
custodito, traslato dall'Universo a Noi.
E' così che la donna ti sente spostare i capelli
chiamare nell'albero rosso,
come un figlio perduto che torna,
e rimane.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Amina Narimi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.