Pubblicato il 20/12/2013 00:11:31
davvero, poeta, sei la forza straordinaria della parola, un battere e levare che sarebbe banale incatenare a ciò che non saremo (mai). dire (mai) è come riconoscere la tua assenza il tuo non esserci per, ovvero annegare, annegare infinitamente nei tuoi mari pieni di sirene. mia voce unica, che quando tace mi sembra che tutto il mondo taccia, nudo, privo di baie e sciabordii, onde, riflessi, fasciami, catafratti dietro orde di suoni, bardati a festa. mia voce unica, che amo con la cautela degli anni e la forza dei miei capelli siderali; essenza delle sillabe, che spargo sui polsi, sulla nuca, convinta del suo potere taumaturgico, illusa dalla magia del dire. ah, poeta mio poeta, senza mani che io possa toccare, dovremo allora parlare così, di verso in verso. come tacere, come non essere essendo, questo m'insegni.
a F., sempre
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 3 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Franca Figliolini, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|