Al km 147 il cielo è azzurro
i paracarri al fianco, la campagna, le case,
scorrono via veloci agli angoli degli occhi.
Pochi chilometri più avanti
iniziano a colorarsi di scuro,
il sole sembra impigliarsi in un campanile
mentre manda gli ultimi raggi d' arancione nel cielo azzurro
poi affonda alle sue spalle.
Resta solo il cielo
ancora azzurro e senza sole
pieno di segni in nuvole rosa,
due ali, un paio di baffi,
maschi e femmine disegnati, pirati,
un coniglietto,
c'è pure un galeone volante per salirci con la fantasia.
Pochi chilometri ancora perchè i disegni virano dal rosa al nero
e il cielo dall' azzurro al blu.
E nel blu appaiono le stelle
una, dieci, cento,
brillanti.
Se dico cielo
è il mio cielo che guardo
dell' azzurro del vestito di mamma
o del nero delle sue scarpine.
Se dico sole è il suo sorriso.
Se dico pioggia, il suo pianto.
Lei sa che guardo le stelle
e che mi ci perdo ancora
così tanto da scordare l' uscita.
Lo sa fin troppo bene.
E ancora,
se non ci fosse memoria di quel cielo
potrebbero cadere tutte le stelle,
e conficcarsi a terra
nel parcheggio dove cadrebbe anche il galeone.
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