Qua la morte impugna la falce ogni giorno.
E qualsiasi energia vitale annienta.
Piccolo mio, lascia questa desolazione di giorni. ...
E questa terra troppo asciutta.
Raggiungi terre morbide dove il sole
è clemente e la vita germoglia.
Che l’ebano dei tuoi capelli possa
divenire scrigno per la mia ultima carezza .
I miei occhi sono secchi come questa terra.
Ci saranno giorni che la tua assenza
appoggerà sul mio cuore tizzoni ardenti.
E notti in cui le palpebre non si congiungeranno.
Pregherò Allah che nel viaggio tenga la tua piccola
mano fra la sua. Lo pregherò perché
ti faccia approdare in un porto di luce.
Verranno giorni che la tua felicità
sarà balsamo per le mie ferite
E notti che sognerò Sirio nel tuo sguardo.
-Un pezzo del mio corpo, con dolore ho reciso.
A voi dell’occidente, dalla vita lieve, dono!
In cambio chiedo per lui accoglienza mite.
Ed un varco alla libertà del sogno.-
Serenella Menichetti