"Quale allegria se non riesco nemmeno più a immaginarti"
i capelli avvampati in un calice di sole
le caviglie a cavalcioni del cornicione del terzo piano
la malanima scoperchiata e quasi in regalo.
T'avessi leccato la mano
quella volta che mi hai tirato uno schiaffo
forse non avrei scordato il sapore che hai.
Ma un punto d'arrivo è arrivare in tempo per il riscatto
mai dire oramai.
La consapevolezza della dismisura non mi inquieta,
sono rassegnato ma conosco una particella del mio cuore
che nutre ancora fotoni dai tuoi occhi
quella volta che m'hai posato lo sguardo sui tuoi seni.
Che aspetti a voltarmi le spalle?
Non è già ora di darsela a gambe?
Fuga tra le fughe
dei pensieri solitari.
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