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Pubblicato il 07/04/2020 08:29:35
Ecco, ella ora appare, fiore alla muta luce d'uno sguardo s'offre nel pudore della svestizione. Accoglie tra le sue mani la mia nuda povertà, l'insufficienza della parola, l'incompiutezza degli occhi, il sordo affanno degli orecchi, l'incerto tocco delle mani andate avanti con l'età dei segni d'un tempo che svergina lo stupore e immoralizza l'inganno dei miraggi; ma non è forse il sogno la teologia della mancanza? Mi coglierai come un frutto della malfazione d'un ramo aspro, sarò marciscente tra le tue mani, eppure m'annuserai con il piacere che sempre dà un brivido d'orrore.
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