Pubblicato il 08/04/2020 09:33:33
DIARI INEDITI 2014
Con il tuo nome dimenticato al mio gemello imposto alla sordità che si raddoppia nel chiamare a vuoto ora mi rivolgo per quanto dura il tempo che ti cerca dove non fosti tra gente che non conobbi. Mi aiuta foglio a foglio a misurare l'eternità un profondo calendario. Per quanto straniero e pietrificato dice ogni nome ma non il tuo nel mio sigillato. Il nostro “Fortunato” e “Benedetto” amore a cui s'intreccia una terrosa sorte. 18/02/14
Ogni virgola, ogni respiro, nulla di ciò che ho scritto mi è restato dentro - Mi ha solo attraversato per divenire sangue e spargersi nel rigo in forma di segno.
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Quando divenni parola vidi radice e volo incarnarsi nel più semplice suono. E fumo, sole, nuvola prendere possesso del cielo e avanzare sulle vocali angeliche finché l'equivoco del vero restituì il colore in grado di splendere nel buio.
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I vuoti parlano coi loro due occhi scavati nell'insipienza.
I simulacri hanno casa al cospetto della nostra casa. Hanno occhi a forma di rosoni arco-baleneggianti. Ci guardano / li guardiamo giorno e notte. La veglia degli spiriti bisbiglianti benedice i fiori che mordono prima di morire la mano che li accudisce. Luglio 14
Edeltraud mi disse in tedesco un troppo calmo addio e il nome – il suo diritto al nome - cancellò per sempre dal suo corpo. Il nome dimenticato che non volle essere ricordato. Il disperso nome con le cifre urlanti sommessa cenere ricoprì la goccia. Passò il guardiano. Sopra l'urna vuota vide i fiori in volo dietro il nome in fuga.
Il giardino che non vedemmo ci castigò tra i banchi di una scuola. Tutta la sera mi corteggiò un bambino dalla voce cangiante. Ho paura – disse – tienimi le mani. Prese le mie e se le strinse al viso. Dimmi che un ballo almeno faremo un giorno insieme. Il vino saliva nei bicchieri la ragazza nell'angolo che mi guardò il bracciale ne versava con piangevole riso. Il bambino tirato via dal padre ripetutamente lo sguardo volto all'indietro Prometti – implorava – prometti. Luglio 14
Non dire musica / non lo è la mano uncinata che spaventa gli uccelli barcollanti. Non è carezza non è parola confortevole non è mattino l'inizio ad anello che riporta il cuore alla sua notte. Le ore in cammino passeranno al setaccio i dolori dei dolenti inverni i peccati dei giorni innocenti e diranno / lamentevoli e false che abbiamo meritato febbre e falce. 12/9/14
Con mutezza e calce avrai sigillato la pietra della collera. Alla notte / non serviranno candele intorno ai segreti andrà il silenzio a vuoto. Vi saranno piantagioni di figli dallo sguardo umido di pace. Quando l'estate soffia il buio gufante popolato di reliquie prenderà alloggio nella cera. Bianca sorgerà la luce dei sepolti nella scorza della follia nell'ora della nostra sorte dei barbagianni / delle civette e di altro che sia. 13/9/14
In apparenza / sono stato in vita. In realtà ho solo amministrato la mia nemica immagine. In apparenza / ho avuto occhi per decifrare tutte le assurde indicazioni dei vivi. In realtà / non vidi che esistenze vegetali e sepolti parlanti nelle parole che accolsi in tutte le mie anime assetate. 14/9/14
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